Il secondo appuntamento per avere un quadro completo su questo prodotto così buono e genuino: il tuo punto di riferimento tra i caseifici della Toscana è Caseificio Nonno Benito
Continuiamo il nostro
decalogo sulle buone pratiche da conoscere prima di acquistare una mozzarella.
- Cercare ciò che per legge non è obbligatorio indicare:
Per legge non è obbligatorio indicare l’utilizzo di cagliata importata e nemmeno conservata, così come non è obbligatorio indicare il tipo di acidificante. Molti produttori però indicano ugualmente il tipo di acidificante: la sigla E330 indica infatti l’acido citrico, non certo “naturale” ma nemmeno tossico.
- Differenza non solo di costo, tra mozzarella industriale e artigianale
I pochi caseifici che producono ancora mozzarella artigianale devono mettere a bilancio circa 4 ore di manodopera in più, con conseguente aumento di prezzo per il consumatore finale del 10 o 15%. Se volete la qualità, dovrete pagare il giusto prezzo.
- È vero che la mozzarella artigianale è più leggera e digeribile?
Certo: il ricorso alla fermentazione, con le sue ore aggiuntive, in luogo degli acidificanti sintetici, comporta un 80% di lattosio in meno, con conseguente maggiore digeribilità. Provare per credere.
- Latte da bufale cresciute al pascolo oppure nella stalla?
Chiaro che la qualità della materia prima, il latte, ha la sua importanza sul prodotto finito, e di sicuro le mucche cresciute all’aperto produrranno un latte migliore. Proprio come accade con le uova da galline allevate (abbastanza) liberamente a terra oppure in batteria.
- Ma quanto latte serve per fare la mozzarella?
Per ottenere un chilo di mozzarella occorrono non meno di 7 o 8 litri di latte.
Adesso che abbiamo appreso insieme alcuni importanti parametri da tenere in considerazione, vi sarà più facile scegliere la mozzarella migliore per la vostra tavola. Diffidate delle imitazioni e siate sicuri di gustare un
prodotto naturale al 100%, il caseificio Nonno Benito in provincia di Siena vi garantisce tutto questo.