I consigli di un caseificio leader nella zona di Siena
La legge italiana obbliga da tempo i produttori ad apporre la data di scadenza sui prodotti, in particolare sugli alimenti. Ma siamo sicuri di conoscere le effettive modalità di deperimento dei cibi e sapere come interpretare le scadenze riportate sulle confezioni? Vediamo di andare più nel dettaglio. Per gli alimenti freschi generalmente si deve rispettare la scadenza indicata, fornita sulla base della qualità dell’alimento, delle modalità di confezionamento e di trasporto e del rispetto della catena del freddo nella conservazione in casa. Alcune volte, invece, è possibile superarla, con qualche piccola accortezza. Ecco le scadenze dei principali alimenti freschi, conservati in frigorifero ad una temperatura di +4 °C, in confezioni integre e sigillate. LATTE E LATTICINI - Il latte fresco ha una scadenza di circa una settimana dalla data di confezionamento, ma è possibile consumarlo fino ad un paio di giorni oltre la scadenza, se ben conservato. Lo yogurt può essere consumato anche dopo 7-10 giorni dalla scadenza, ovviamente dopo essersi accertati che non presenti cattivo odore, muffe o strani rigonfiamenti. Un mese (30 giorni) dopo la produzione, però, i fermenti lattici non saranno più vivi e il gusto potrebbe risultare più acido. Tuttavia latte e latticini, non comportano un rischio microbiologico rilevante, qualora il consumo avvenisse dopo la scadenza. I formaggi freschi (ricotta, robiola, mozzarella, ecc.) sono molto delicati e una cattiva conservazione durante la produzione e il trasporto potrebbero innescare il processo di deperimento anche prima della scadenza riportata sulla confezione. Per questa ragione, soprattutto nei mesi più caldi, sarà bene anche anticiparne il consumo rispetto alla data di scadenza. Dopo questa serie di importanti consigli, perché non provare i prodotti di Caseificio Nonno Benito: freschezza e genuinità a km0: a Siena il vostro caseificio di fiducia. Vieni a trovarci in Via Nazario Sauro 22/a, Loc. Porticciolo (Bettolle).Il primo dei due articoli per avere un quadro completo su questo prodotto così buono e genuino: il tuo punto di riferimento tra i caseifici della Toscana è Caseificio Nonno Benito
Spesso capita di aprire il frigorifero di un supermercato e mettere nel carrello la prima mozzarella che vi capita sotto le mani. Niente di più sbagliato! Per questo abbiamo deciso di darvi qualche indicazione importante su come scegliere, prima di acquistare la vostra mozzarella, meglio se in un caseificio. Per scrivere l’articolo ci siamo basati sul “Manifesto della mozzarella: le 10 cose da sapere prima di comprarla“, curato da Michele Faccia, docente di Tecnologia lattiero-casearia all’università di Bari. Vediamo i vari punti toccati dall’esperto.- Cosa significa “caseificio artigianale”?
- Latte crudo o pastorizzato.
- Il caglio
- Acido citrico: l’ingrediente misterioso
- L’acidificazione industriale
Se sei interessato ai prodotti caseari migliori della toscana a km0, scegli il Caseificio Nonno Benito
Quando si parla di “prodotti a km0” o “a filiera corta” si fa riferimento a prodotti, in particolare generi alimentari, la cui vendita avviene in un’area distante pochi chilometri da quella di produzione. Si tratta, quindi, di un’alternativa alla commercializzazione di alimenti tipica del sistema della grande distribuzione organizzata. A differenza di quest’ultima, la filiera corta punta alla riduzione dei passaggi che altrimenti intercorrerebbero tra il produttore e il consumatore determinando anche un sensibile abbattimento delle spese legate alla distribuzione e al trasporto. I VANTAGGI - legati alla filiera corta sono diversi e si evidenziano non solo nella riduzione di fattori relativi all’inquinamento e al riscaldamento globale (ad esempio emissione di anidride carbonica dovuta ai trasporti e l’impiego di imballaggi per la distribuzione), ma anche nella possibilità di acquistare prodotti nostrani, più freschi e di stagione, che non hanno perso le proprietà organolettiche a causa di lunghi viaggi. Scegliere di acquistare generi alimentari a km0 è una scelta più sostenibile per l’ambiente, più economica e in grado di valorizzare le realtà locali. Si tratta dunque di un modo diverso di fare acquisti: il consumatore del km0 sposa una filosofia più ampia di consumo, consapevole della necessità di operare una scelta, al momento dell’acquisto, che tenga conto di fattori diversi dalla sola propaganda pubblicitaria con cui le aziende possono sponsorizzare molti prodotti. Per chi intende far propria la filosofia della filiera corta non resta che comprare alimenti che provengano dalle realtà circostanti. Ecco perché scegliere i prodotti caseari a km0 del Caseificio Nonno Benito non è solo garanzia di qualità, ma anche una scelta giusta sotto il profilo della sostenibilità ambientale e della salute di tutti.Caseificio Nonno Benito è l’azienda che fa della mozzarella di latte di bufala il proprio fiore all’occhiello
Sapevate che la mozzarella è il primo formaggio fresco acquistato in Italia, dietro solo a Parmigiano e Grana? Già, il cosiddetto “oro bianco” piace agli italiani, ma bisogna sapere che la sua qualità può variare moltissimo: infatti stiamo parlando di uno dei formaggi più delicati presenti sul mercato. Uno degli nemici giurati della mozzarella è il tempo; in pochi hanno la fortuna di abitare vicino a zone di produzione, può capitare quindi che sia necessario del tempo prima che questo formaggio raggiunga gli scaffali del nostro supermercato di fiducia. Gli esperti sono categorici: dopo 48 ore dalla sua produzione è meglio che la mozzarella passi dal frigorifero ad una ricetta. Ma scopriamo di più su questo prezioso e delicato formaggio. COME SI RICONOSCE UNA BUONA MOZZARELLA DI LATTE DI BUFALA? - Per prima cosa dare sempre un’occhiata all’etichetta, tenendo a mente che la scadenza di una mozzarella è riportata solitamente a una settimana dopo la sua produzione. Il marchio è un altro ottimo indizio, se infatti è presente il bollo che garantisce il prodotto come DOP e quindi di qualità. Adesso apriamola e controlliamone il colore, innanzitutto, che deve essere bianco perla; il latte di bufala infatti non contiene betacaroteni che tendono a conferire al latte un lieve giallo paglierino, come può succedere col fior di latte. Il profumo è anche molto importante, l’identificativa nota muschiata, quasi di fungo, è tipica del latte di bufale e si sposa alla perfezione con i profumi del latte. Nel tagliarla dobbiamo sentire bene la sua consistenza sotto il coltello, deve essere dura e fare un po’ di resistenza, soprattutto a livello superficiale e deve assolutamente, rilasciare una grande quantità di liquido. Eccoci all’assaggio: fate caso alle prime note di sapore, quasi di yogurt, un’acidità percepibile e soffusa, che si evolveranno poi nel sapore di panna, che lascia una sensazione di grassezza sulla lingua tipicamente legata a questo meraviglioso formaggio. Un ultimo consiglio per una mozzarella di latte di bufala di qualità: scegliete Caseificio Nonno Benito! Contattateci per il vostro ordine oppure visitate il nostro shop online.Con grande piacere annunciamo che il nuovo sito di "Caseificio nonno Benito" è online caseificiononnobenito.com
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