Da Caseificio Nonno Benito non ci facciamo cogliere impreparati e siamo sempre pronti alle novità: oggi vi presentiamo il nostro negozio online
In tempi come questi che stiamo vivendo, l’aggiornamento è sempre importante, anche per una realtà come la nostra che affonda le sue radici nella storia. Ecco perché abbiamo deciso di dare ancora una volta il massimo a chi decide di sceglierci. Siamo sempre stati orientati a soddisfare le richieste dei nostri clienti e, sulla base di questo, abbiamo deciso di dare la possibilità alle persone di acquistare i nostri prodotti direttamente online. Niente di più semplice: basta andare nella sezione SHOP del nostro sito internet, scegliere i vostri prodotti preferiti e metterli nel vostro personale carrello. Il nostro sito utilizza un sistema di pagamento che garantisce la massima sicurezza e trasparenza, per cui non preoccupatevi: l’acquisto andrà a buon fine. E noi ci impegneremo a farvi avere, nel giro di pochi giorni, tutto ciò che avete ordinato. Che ve ne pare? Un modo facile e veloce di avere in tavola i nostri migliori prodotti, anche se non potete recarvi direttamente alla nostra azienda. Vi invitiamo a visitare il nostro negozio online per le ultimissime offerte e novità: affrettatevi perché Caseificio Nonno Benito è sempre pronto a stupirvi. E per ulteriori informazioni, il nostro numero di telefono è: 0577 623587.100% italiano e Km0: il latte alla base dei nostri prodotti rispetta tutti gli standard di qualità: Caseificio Nonno Benito in provincia di Siena è la vostra azienda di fiducia
Da pochi mesi è uscito il provvedimento che obbliga i produttori di latte UHT, quello a lunga conservazione, di yogurt, latticini e in generale dei prodotti lattiero-caseari di indicare in etichetta il Paese di mungitura del latte, il Paese di “condizionamento” (ad esempio dove è stato scremato) e quello di “trasformazione”, come riportato dal Corriere. L’obbligo, partito nel mese di aprile, ha già visto tutti i produttori italiani adeguarsi al nuovo regime. Il provvedimento - spiega il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - aiuterà il settore lattiero-caseario italiano e sarà un passo in avanti anche per la trasparenza dei prodotti che gli italiani portano in tavola, specie dei derivati del latte, perché, a titolo di esempio, un conto è la mozzarella fatta in Italia, un altro è la mozzarella fatta in Italia con latte italiano. Va da sé che l’etichetta non elimina le importazioni. Ma sapere che il latte è stato munto nel giro di pochi chilometri può essere un elemento importante, esclude la provenienza da paesi più lontani dove magari i controlli sono meno rigorosi. In cambio, ai consumatori verrà chiesto di spendere qualche centesimo in più, ma probabilmente già dal 2018, perché quest’anno gli aumenti saranno assorbiti dalla Grande Distribuzione. Per evitare di incorrere in truffe ed errori, scegliete i prodotti di un caseificio d’eccellenza, dove il km0 è un segno distintivo e il latte di origine italiana è una garanzia di qualità e successo. Caseificio Nonno Benito, in provincia di Siena, è proprio quello che state cercando.Scopri il nostro vasto assortimento di prodotti caseari: in Toscana scegli Caseificio Nonno Benito
Prima di iniziare il nostro articolo, un precisazione d’obbligo: è sempre un bene intraprendere una dieta varia ed equilibrata, per migliorare le proprie condizioni di salute e vivere meglio. In generale, per le donne si consigliano 1200 calorie giornaliere, mentre per gli uomini 1500: con queste modalità, a seconda del metabolismo individuale, si perde circa 1 kg alla settimana, ovvero il ritmo ideale che evita stress all’organismo. A differenza di quello che, purtroppo, ancora molte persone pensano, i latticini non sono nemici del peso forma. Anzi. I latticini sono ottime fonti di proteine ad alto indice di sazietà, importanti sia durante la perdita di peso sia nella fase di mantenimento. Inoltre, consumare regolarmente latte e derivati (nelle quantità previste dai dettami della piramide alimentare) diminuisce il rischio di obesità, sia intesa come indice di massa corporea, sia come grasso addominale, come dimostrato da uno studio condotto in Lussemburgo su 1350 persone e pubblicato su “Nutrition Research”. Questa ricerca ha evidenziato come i maggiori consumatori di latticini possano contare su un rischio dimezzato di diventare obesi rispetto a chi che ne consuma meno o non li consuma mai. Il risultato è ancora più favorevole per chi sceglie abitualmente latte e yogurt interi: in questo caso il rischio di obesità cala del 55% e quello di obesità addominale del 65% . Cosa aspetti a scegliere il meglio? I migliori prodotti caseari li trovi solo da Caseificio Nonno Benito, leader in provincia di Siena. Contattaci anche con una email all’indirizzo: info@caseificiononnobenito.comCome ci comportiamo di fronte a questo tipo di alimenti?
Il cibo non apporta solo nutrienti, ma ci dà anche delle sensazioni, da qui l’idea di questo articolo per conoscere il rapporto tra il latte e i suoi derivati e noi italiani. La risposta giunge da una indagine realizzata per conto di Assolatte, intervistando on line 1.032 italiani tra i 15 e i 70 anni, pari a un universo di 43,4 milioni di soggetti. Lo scopo è quello di valutare il comportamento e le abitudini degli italiani nei riguardo i prodotti lattiero caseari, le nuove tendenze e, appunto, le sensazioni legate al loro consumo. In modo molto sintetico, ecco cosa è emerso su questo aspetto. Per quanto riguarda il latte stesso, il senso di nutrimento e di sana alimentazione sono in testa alla classifica delle sensazioni degli intervistati con l’83%, seguiti da benessere e salute (50%), freschezza dissetante (47%), calma e serenità (39%), bei ricordi del passato (33%). Per quanto riguarda il burro, restano alcuni timori, in particolare legati alla linea per il 48% delle persone, che tuttavia non riescono a frenare il recupero d’immagine di questo prodotto, esaltato soprattutto per il suo sapore (25%) e il godimento orale che offre (19%). Arriviamo dunque alla panna, verso cui prevalgono le sensazioni di piacere e godimento per il palato (44%) e la gioiosa allegria (33%). Ci sono dei timori (in primo luogo legati alla sensazione di ingrassare per il 40%) ma c’è anche chi dichiara di amarla con passione e si tratta del 15% del campione! Per yogurt e i latti fermentati le sensazioni prevalenti sono connesse al benessere e alla salute (53%), al dimagrimento (49%). Forti sono anche il piacere per il palato (40%), il senso di distensione e relax (33%), calma e serenità (32%). Infine i formaggi, che risultano vincenti per gusto/sapore (55%), senso di riempimento e sazietà (53%), piacere e godimento (48%), buon odore/profumo (42%). Dati che fanno ben sperare e ci confermano che gli italiani amano questo tipo di alimenti; se siete tra questi, non perdetevi l’occasione di assaggiare i migliori prodotti caseari della Toscana: Caseificio Nonno Benito vi aspetta per un esperienza gustativa che non dimenticherete facilmente.Anche il consumo regolare di latticini fa bene a mente e corpo
Nel cervello ci sono oltre cento miliardi di neuroni collegati tra loro tramite una rete di chilometri e chilometri di fibre nervose che hanno bisogno di sostanze “mediatrici” assimilabili solo con gli alimenti come il triptofano e la tirosina (di cui sono ricchi i latticini), la colina, il magnesio e la vitamina B6. Tutti i nutrienti chiave per il cervello sono contenuti nella dieta mediterranea che, secondo uno studio della Swinburne University of Technology e della Deakin University di Melbourne, sarebbe in grado di rallentare il declino cognitivo e di proteggere dallo sviluppo dell’Alzheimer. Nel corso della ricerca sono stati analizzati i risultati di 135 indagini precedenti, condotte tra il 2000 e il 2015, mirate a stabilire gli effetti della dieta mediterranea sul cervello. Gli scienziati hanno così potuto osservare che questo regime alimentare è in grado di potenziare le abilità cognitive, in particolare la memoria e la proprietà di linguaggio. Con effetti positivi riscontrati nei Paesi di tutto il mondo. Ma non solo. La dieta mediterranea sarebbe in grado di rallentare il declino cognitivo dovuto all’avanzare dell’età, grazie alla capacità di condizionare alcuni dei fattori di rischio modificabili con l’alimentazione:- riduce l’infiammazione
- ottimizza l’apporto di vitamine e minerali
- migliora il profilo dei grassi
- aumenta il livello di polifenoli nel sangue
- influenza il microbiota intestinale
Tra i caseifici della Toscana ce n’è uno che da sempre unisce tradizione e qualità: stiamo parlando di Caseificio Nonno Benito
Per fare il formaggio tutto inizia riscaldando il latte fino alla temperatura di 36-40°, a questo punto viene aggiunto il caglio. Il caglio, che può avere origine animale o vegetale, provoca la coagulazione delle caseine, le proteine contenute nel latte. La massa grassa del latte si separa dal siero consentendo la formazione della cagliata necessaria a ottenere il formaggio. La cagliata si deposita sul fondo della caldaia di cottura; a questo punto bisogna tirarla fuori dal macchinario. Una volta terminata la coagulazione, si provvederà a togliere il siero imprigionato dentro la cagliata, è il cosiddetto “spurgo”, gli addetti romperanno la cagliata svuotandola dal liquido. Qui una prima distinzione: per i formaggi a pasta dura occorre rompere la cagliata in piccoli granuli mentre per i formaggi molli può essere di dimensioni più grossolane. Da questi granuli di formaggio viene fatto scolare il siero acquoso in eccesso. Ecco arrivato il momento in cui scaldare la pasta di formaggio fino a 93°C circa per renderla più morbida ed elastica. Le caseine saldate tra loro in seguito alla coagulazione del latte vengono stirate da un’impastatrice che assegna al formaggio l’umidità desiderata. Un’operazione chiamata “filatura”. Dall’impastatrice esce un blocco enorme di pasta che inizia a somigliare al formaggio come lo conosciamo. Qui intervengono i casari che, grazie alla loro abilità trasformano la pasta fino a farla diventare della grandezza e forma desiderata. Ad esempio un casaro potrebbe dare dà alla pasta una forma tonda leggermente allungata, per poi trasformarla magicamente in un panetto liscio e rotondo. A questo punto con la mano destra viene infilato un anello in cima alla pasta, mentre con la sinistra si fa ruotare rapidamente la base, come i vasai fanno con la creta. Ecco a voi il caciocavallo! Questo poi sarà sottoposto a un bagno di sale della durata di 12/24 ore a seconda delle dimensioni. Appesi a coppie, con l’aiuto di reti e cordicelle, i caciocavalli stagionano per un periodo variabile tra 2 mesi e un anno. Tutti i caseifici trasformano il formaggio fresco che resta in ricotta. Vi abbiamo spiegato (a grandi linee) come si fanno due dei nostri prodotti più richiesti; per scoprirli tutti contattateci allo 0577 623587.La filosofia che guida il nostro lavoro non ammette eccezioni: tutti i nostri prodotti sono fatti solo con latte fresco di Bufala e di Vaccina. Stiamo molto attenti a selezionare e controllare le migliori materie prime perché è da queste ultime che il prodotto finale può davvero essere una spanna sopra tutti gli altri.
Pensate poi che il nostro metodo di coagulazione del latte si basa su una tradizione lunga oltre 50 anni e segue un processo in cui il latte viene innestato insieme a fermenti naturali che produciamo proprio noi. Ecco che la magia si compie e non è tutto: la coagulazione naturale che adottiamo nel nostro caseificio garantisce una bassissima presenza di lattosio, che significa migliore digeribilità e anche la caratteristica che fa in modo che un prodotto possa essere conservato meglio e più a lungo, senza bisogno del frigorifero.
I nostri casari sono maestri nell’arte della filatura e nella creazione di formaggi sempre gustosi, freschi e sostenibili. Infatti ci affidiamo a latte km0, proveniente da allevamenti vicini a dove lavoriamo la preziosa materia prima. La filiera corta ci permette di avere prodotti sempre di qualità elevata e di soddisfare i palati più esigenti. Non soltanto consumati al naturale, dove esprimono il massimo del loro gusto, ma anche ottimi per ricette dolci e salate, i formaggi che produciamo ci rendono il fiore all’occhiello tra i caseifici della regione Toscana.
Scegli la tradizione, scegli la genuinità, scegli il gusto di Caseificio Nonno Benito.
Viaggio per scoprire uno dei migliori prodotti del nostro caseificio in provincia di Siena
La ricotta, anche se in molti la considerano un formaggio, in realtà è un latticino che si ottiene attraverso un processo di riutilizzo del siero di latte residuato da precedenti lavorazioni di formaggio, che viene riscaldato seguendo precise fasi. Il termine deriva dal latino e fa riferimento alla lavorazione: re-coctus, infatti, significa proprio cotto due volte; visto che non si produce direttamente dalla cagliata, ma da un suo sottoprodotto, la ricotta non può essere considerata un vero e proprio formaggio. Il prodotto che garantisce risultati qualitativamente migliori è il siero intero non scremato. La ricotta è un ingrediente versatile ed eccezionale, di cui si fa largo uso nella cucina italiana e, in particolare, in quella meridionale, sia per ricette salate che per dessert e dolci. Di questi ultimi, basta pensare alle preparazioni tradizionali della pasticceria di Campania e Sicilia: cassata, cannoli e pastiera napoletana, per le quali è fondamentale l’utilizzo di un latticino di alta qualità, passando poi per tutta una serie di creme, crostate e dolciumi che sfruttano la dolcezza naturale del latticino. La varietà e la tipologia di siero influiscono notevolmente sulle qualità finali della ricotta. In genere, comunque, e a meno di aggiunte di latte e panna, la ricotta viene inserita negli alimenti magri, con un apporto calorico che varia dalle 130 alle 240 chilocalorie per una porzione di 100 grammi. La qualità proteica è molto elevata, soprattutto in alcune tipologie grazie alle sieroproteine, mentre è ridotto il contenuto lipidico. Proprio l’analisi delle proteine nobili contenute rivela un dato importante: il valore biologico superiore a 90, infatti, è maggiore di quello fatto registrare da altri formaggi e latticini e dalla carne, indicando anche una percentuale alta di assimilazione. Grazie a queste caratteristiche, la ricotta si candida a un ruolo importante anche nei regimi alimentari ipocalorici nonché per quelli destinati agli sportivi per l’aumento della massa muscolare, e in pratica il suo consumo è sconsigliato solo alle persone affette da intolleranza al lattosio. Vieni a provare la nostra ricotta di latte di bufala, un prodotto buono e genuino che fa bene al corpo e allo spirito di chi lo mangia. Caseificio Nonno Benito ti aspetta nella sua rivendita in provincia di Siena oppure direttamente online nella sezione del sito dedicata.Viaggio per scoprire come utilizzare nel migliore dei modi la mozzarella ai fornelli
Proseguiamo con le accortezze nell’utilizzo della mozzarella per la preparazione di piatti gustosi, con il dire che qualunque sia la ricetta, la mozzarella dovrebbe essere la vostra prima preoccupazione, tagliarla e lasciarla sgocciolare l’operazione che precede tutte le altre. Lasciatela asciugare in modo naturale, per esempio attraverso l’utilizzo di un colino, oppure tramite fogli di carta assorbente: si tratta di tecniche indispensabili soprattutto se andate in forno con preparazioni a strati, come la parmigiana, in cui il liquido in eccesso colerebbe sul fondo annegando tutto e rovinando la ricetta. EVITARE LE BRUCIATURE - Se si parla di pizza è importante sottolineare che, una volta fatta bruciare la mozzarella, al gusto questa potrebbe essere un qualsivoglia formaggio perché perde ogni sua caratteristica distintiva. Invece, come spesso si dice, nella pizza va aggiunta solo negli ultimissimi minuti di forno. Nei pasticci a lunga cottura, mettetela all’interno piuttosto che spargerla in superficie. Evitando in ogni caso di farla scurire, dorare troppo o, men che meno, bruciare. Invece, quanto è buona ancora bianca, calda e filante? Almeno quanto è triste una volta raffreddata e gommosa. Soprattutto se è stata cotta a cielo aperto. Infatti la mozzarella dura e secca sulla pizza fredda non si riesce quasi a masticare. Quella fra gli strati di una teglia resta comunque più morbida grazie a sughi e succhi degli altri ingredienti. Nessuno rifiuta una fetta di parmigiana avanzata da ieri. Anche se non c’è paragone con la piacevolezza del formaggio a preparazione appena sfornata. Ma prima di tutto scegliete un prodotto di grande qualità, come la mozzarella prodotta artigianalmente dal Caseificio Nonno Benito, a Bettolle in provincia di Siena è tra i migliori della Toscana.Per i migliori prodotti caseari a km0 c’è solo un’azienda: Caseificio Nonno Benito, in provincia di Siena
Tutti nel mondo amano la pizza e i suoi ingredienti di base, tra i quali la regina è la mozzarella. L’ “oro bianco” è da sempre l’elemento che esalta il gusto del piatto made in Italy più apprezzato al mondo. Purtroppo però in molti provano ad imitare il grande classico, con pessimi risultati. In particolare i problemi più grandi avvengono con la scelta della mozzarella; in molti Stati quello che viene messo a condimento della pizza è tutto tranne che mozzarella: cheddar, emmental e altri formaggi che non hanno la minima affinità di sapori con l’originale. Ma oggi siamo arrivati ad una svolta epocale: non soltanto la ricetta ufficiale e la tradizione vogliono che a condire la pizza sia solo ed esclusivamente la mozzarella, anche la scienza conferma che si tratta del miglior formaggio possibile per questo tipo di alimento. Lo studio arriva dalla Nuova Zelanda e parte da un gruppo di ricercatori guidati da Bryony James, titolare di ingegneria all’Università di Auckland. Il team si è cimentato nel cucinare tipi di pizza e a osservare le reazioni dei formaggi al microscopio per catalogarle in un software che analizzasse densità, la velocità di arrostimento, il punto di scottatura e il contenuto di grassi. Per rendere più completa la ricerca, poi, venivano misurati anche l’elasticità della pasta e il contenuto d’acqua, registrati in appositi grafici. Queste le due conclusioni traboccanti gloria: – La mozzarella è estremamente elastica. Questo è il motivo per cui si formano diverse bolle che permettono alla pasta di diventare deliziosamente filante. Se guardata al microscopio, dice James, si notano catene di grassi avvolte dalle proteine. – Il formarsi delle suddette bolle è reso possibile dalla grande quantità di acqua contenuta nella mozzarella. Cosa che non succede negli altri formaggi, il cui alto contenuto di grassi non permette l’evaporazione dell’acqua. Ora per chi pensasse che sia uno studio di scarsa rilevanza, vi possiamo dire che le conclusioni sono finite nel Journal of Food Science di agosto. Un ulteriore buon motivo per acquistare sempre la mozzarella e scegliere la migliore in circolazione. Tra i caseifici della Toscana ce n’è uno che non potete proprio perdervi: Caseificio Nonno Benito, dove il sapore non ha eguali.Shopping Cart
Close